Farmaci per l’osteoporosi e salute orale – Bifosfonati e osteonecrosi dei mascellari
Bifosfonati e osteonecrosi dei mascellari
A chi non è più attempato sarà capitato di effettuare una MOC (mineralometria ossea computerizzata). Oggi è diventato un esame di routine nella diagnosi dell’osteoporosi, patologia sempre più diffusa a causa dell’aumento dell’età della popolazione. Quando la densità ossea si riduce il rischio che le ossa si possano fratturare (per un trauma oppure anche spontaneamente) aumenta notevolmente. In questi casi ci si rivolge al medico di base per chiedere una consulenza specialistica ed in genere si inizia una terapia di supporto sotto la guida di uno specialista in ortopedia.
Alcuni farmaci impiegati per aumentare la densità ossea sono semplici integratori. Altri invece agiscono in modo molto efficiente aumentando l’apposizione di minerali nel contesto dell’osso, riducendo in modo notevole il rischio di fratture.
Questi farmaci, appartenenti all classe dei “bifosfonati” (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bifosfonati), esistono da molti anni. Vent’anni fa erano usati come additivi nella pasta dentifricia per ridurre la carie dentaria. Oggi ormai sono evoluti in decine di molecole che hanno più o meno efficienza, e possono essere prescritti a seconda delle necessità dal medico, in considerazione della storia clinica e delle esigenze specifiche.
I bisosfonati sono farmaci che si legano ad alcune cellule dell’osso inibendone la loro capacità di distruggerlo.
Tutti i bifosfonati, in misura maggiore o minore, hanno ovviamente effetti collaterali che possono essere monitorati e gestiti dallo specialista. Si tratta spesso di terapie prolungate, in persone anziane, che spesso sono contemporaneamente in terapia per altre patologie e che talvolta hanno storie cliniche complesse (patologie reumatiche oppure oncologiche).
la complicanza più temibile in corso di terapia con farmaci bifosfonati è l’osteonecrosi dei mascellari. Una progressiva morte con successivo distacco di porzioni di mandibola o mascellare, che porta ad esiti invalidanti.
Prevenzione dell’osteonecrosi dei mascellari indotta da farmaci bifosfonati
Si è osservata una incidenza di osteonecrosi dei mascellari in pazienti con cattiva igiene orale, infezioni al cavo orale, problemi protesici. Tutte le cause possibili di infiammazione del cavo orale (inclusi alcool e fumo) aumentano il rischio. Si è osservato inoltre che la maggior parte dei problemi si è avuta in conseguenza di manovre chirurgiche al cavo orale.
In seguito a queste osservazioni sono state emanate delle linee guida specifiche che possono essere riassunte in semplici raccomandazioni di seguito riassunte:
Prima di iniziare la terapia:
– effettuare una visita con il Chirurgo Maxillofacciale o con un odontoiatra esperto in materia.
– correggere l’igiene orale programmando sedute ripetute e scadenzate con un igienista dentale.
– estrarre denti infetti, curare quelli curabili, correggere o meglio ripetere le protesi dentali incongrue.
In corso di trattamento, in caso di necessità assoluta di effettuare manovre chirurgiche al cavo orale, il Chirurgo Maxillofacciale deve effettuare un corretto coordinamento terapeutico con gli altri specialisti. In questo modo può essere pianificato un intervento minimizzando i rischi di osteonecrosi dei mascellari.
Se siete interessati ad informazioni specifiche più approfondite oppure alla discussione di un caso clinico in particolare potete contattarci anche via mail.
qui invece troverete delle ottime informazioni di carattere tecnico. http://www.cicweb.it/files/2014/10/12-doc_FAD_SIDCO.pdf