la Chirurgia Maxillofacciale: cento anni di esperienza
Derivata dalla chirurgia plastica, contaminata dall’odontoiatria, nata come chirurgia “di guerra” e divenuta successivamente specialità a se stante, conserva un carattere multidisciplinare ed aperto alle nuove tecnologie. Questo carattere si rivela fondamentale quando si rende necessario un team d’approccio multispecialistico per patologie di confine del distretto testa-collo: l’otorinolaringoiatra, il neurochirurgo, il chirurgo plastico e numerose altre specialità chirurgiche e mediche sono interlocutori comuni nella pratica quotidiana del chirurgo maxillofacciale.
Oggi, pur conservando lo spirito della “ortopedia dento-facciale”, si possono distinguere numerose iperspecializzazioni di cui le più tradizionali sono la gnatologia, la chirurgia ortognatica, la chirurgia orale, la chirurgia oncologica del cavo orale e dei mascellari, la relativa chirurgia ricostruttiva dei tessuti molli ed ossei. Si aggiungono a queste prime la più innovativa e promettente, quale la chirurgia rigenerativa ossea: l’implementazione delle TC volumetriche e la digitalizzazione dei tessuti del paziente consentono metodiche ricostruttive computer assistite e computer guidate al fine di pianificare come restituire volume osseo e funzione ai mascellari atrofici o traumatizzati.
Anche la chirurgia ortognatica, che si occupa di restituire i corretti rapporti funzionali e fiosionomici ai mascellari dismorfici, si giova delle nuove metodiche 3D: la programmazione mediante software dedicati alla pianificazione ortodontico-chirurgica e le
